sabato 12 novembre 2016

step15_Manifesti

Nella seconda metà del XIX secolo le città europee e americane conobbero un tumultuoso svuluppo, dovuto alla crescente industrializzazione e al concentramento delle fabbriche intorno ai principali centri urbani. 
La vertigginosa crescita della produzione industriale dilatò sempre di più i mercati, provocando una crescita dei consumi che, nella dinamica della concorrenza, rinnovò la moda, gli ambienti domestici, la forma degli oggetti e delle immagini. 
Lo spettacolo della merce impose al grande emporio come al piccolo negozio l'esigenza di darsi un'immagine definita, che andava dall'allestimento della vetrina alla fantasia dell'insegna; e la necessità di richiamare l'attenzione dei consumatori sulle caratteristiche e i prezzi dei prodotti in vendita diede il via a un sempre più ampio sistema di comunicazione visiva di massa, nel quale la pubblicità trovò uno spazio crescente e il manifesto giocò un ruolo primario. 
Da allora le grafiche pubblicitarie si sono molto evolute e oggi vengono utilizzate tecnologie all'avanguardia sia nella stampa, sia nei mezzi di diffusione ma, alcuni dei manifesti del passato, richiamano delle forme e delle colorazioni interessanti. Qui di seguito alcuni esempi di copertine di quotidiani, manifesti pubblicitari e libri illustrati che hanno fatto la storia nel campo del design grafico.

 Fortunato Depero, "libro bullonato" per Dinamo-Azari, 1927

Luigi Veronesi, copertina di "Campo Grafico", 1935

Erberto Carboni, pubblicità per Barilla, 1954

Fonte "Storia del design grafico" di Daniele Baroni e Maurizio Vitta, 2003, edizione Longanesi 

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