mercoledì 18 gennaio 2017
step25_Sintesi
Giungendo al termine di questo percorso universitario, è utile fare un sunto finale dei risultati emersi in merito al colore preso in analisi, il blu acciaio.
Si tratta una sfumatura del blu (step01), la fusione delle due cromie va a definire un colore innovativo, che ispira progresso, ma anche continuità ed eleganza. E’ in grado di associare alla forza e potenza dell'intelletto umano la capacità creativa che simula la naturala o che la deturpa (step23).
Analizzando questa tonalità, allora, è possibile immaginare, e poi constatare, quale mondo si aggira intorno ad esso, quali sono le parole e i simboli che meglio gli si accostano, per analogia di termini oppure per affinità cromatiche. Questo è stato tema di approfondimento negli step09, 24 e 19, quando un flusso di parole e sinonimi, posto nero su bianco, ha costituito la base dello studio successivo che ha supportato tutto il percorso di analisi.
Si parte dall’origine del nome (step02) dove si definisce il significato del nome blu, il quale deriva dall'antico germanico blao, a sua volta dal protoindoeuropeo bhle-was. Invece acciaio deriva dal latino aciarĭu(m), ed era il nome del metallo usato per la punta delle armi bianche. Riprodurre, però, questo colore nella realtà è molto complesso, in quanto si tratta di una grandezza psicofisica, soggettiva e difficilmente misurabile. C’è bisogno, a tal proposito, di definire uno standard di riferimento (step03) con le codificazioni e i cataloghi RAL, Pantone e Dulux.
Purtroppo, possiamo sfruttare questo genere di identificazione in tempi moderni, mentre nel passato, questa tonalità poteva essere descritta solo come un riflesso metallico del blu. Dunque non è stato facile (step04) catturare dalla storia dei miti antichi, i simboli legati ad esso. Simili difficoltà si riscontrano nei proverbi e nei detti popolari (step08) dove il colore blu acciaio è pressochè inutilizzabile se non si separano i due termini.
E’ possibile assumere come origine del colore la scoperta e l’utilizzo dell’acciaio (step06). Quando si parla di acciaio inossidabile, viene subito alla mente un materiale estremamente freddo, lucente, ma soprattutto privo di colore. Nel caso in cui si volessero far assumere al materiale dei colori superficiali, si possono prendere in considerazone alcune tecnologie come la pitturazione, la smaltatura e l’elettrocolorazione.
Nella scienza chimica, dunque, non è possibile attribuirgli una formula o codice, in quanto non deriva da un minerale. E’ riscontrabile in alcuni pigmenti una somiglianza, come nel blu cemento (step14). In campo meccanico, però, si notano innovazioni e scoperte relative a materiali di colorazioni blu acciaio. La ricerca mossa in questo settore ha messo in luce alcuni brevetti (step17). Il metallo, alla stregua delle scaglie ridescenti che rivestono i pesci (step12), è sfruttato come materiale in campo architettonico, in quanto, con i suoi pregi, è capace di catturare la luce e riflettere le colorazioni del cielo, assumendo così la tonalità di colore presa in esame (step22).
Il settore delle arti è sicuramente molto interessante, in quadri famosi, si riscontra la tonalita blu acciaio interamente o in parte (step18), così come nell’arredamento d’interni (step16). Affascinante però è la storia di un tessuto da tutti conosciuto e caro, il jeans che ha una sfumatura molto simile al blu acciaio ed è anche simbolo di un’epoca che ancora oggi affascina (step20). Per lungo tempo, prima di rappresentare il colore della dinamicità e del tempo libero, il blu ha identificato le tute da lavoro indossate dagli operai (step21). Così come nella moda, anche nel campo grafico ha avuto grande importanza e risonanza, a partire dai manifesti della Barilla, di Erberto Carboni, passando attraverso le etichette che enfatizzano il senso di fresco e sapore glaciale di un marchio di superalcolico, fino ai loghi scintillanti di note aziende automobilistiche (step15, 11, 10). E’ blue steel il mondo del fumetto (step13) e di alcuni personaggi ripresi da pellicole cinematografiche, come Superman (step07). Il colore da il nome ad un film, con chiaro riferimento ad un’arma; la stessa è poi citata in una famosa canzone dei Byrds (step05).
Si tratta una sfumatura del blu (step01), la fusione delle due cromie va a definire un colore innovativo, che ispira progresso, ma anche continuità ed eleganza. E’ in grado di associare alla forza e potenza dell'intelletto umano la capacità creativa che simula la naturala o che la deturpa (step23).
Analizzando questa tonalità, allora, è possibile immaginare, e poi constatare, quale mondo si aggira intorno ad esso, quali sono le parole e i simboli che meglio gli si accostano, per analogia di termini oppure per affinità cromatiche. Questo è stato tema di approfondimento negli step09, 24 e 19, quando un flusso di parole e sinonimi, posto nero su bianco, ha costituito la base dello studio successivo che ha supportato tutto il percorso di analisi.
Si parte dall’origine del nome (step02) dove si definisce il significato del nome blu, il quale deriva dall'antico germanico blao, a sua volta dal protoindoeuropeo bhle-was. Invece acciaio deriva dal latino aciarĭu(m), ed era il nome del metallo usato per la punta delle armi bianche. Riprodurre, però, questo colore nella realtà è molto complesso, in quanto si tratta di una grandezza psicofisica, soggettiva e difficilmente misurabile. C’è bisogno, a tal proposito, di definire uno standard di riferimento (step03) con le codificazioni e i cataloghi RAL, Pantone e Dulux.
Purtroppo, possiamo sfruttare questo genere di identificazione in tempi moderni, mentre nel passato, questa tonalità poteva essere descritta solo come un riflesso metallico del blu. Dunque non è stato facile (step04) catturare dalla storia dei miti antichi, i simboli legati ad esso. Simili difficoltà si riscontrano nei proverbi e nei detti popolari (step08) dove il colore blu acciaio è pressochè inutilizzabile se non si separano i due termini.
E’ possibile assumere come origine del colore la scoperta e l’utilizzo dell’acciaio (step06). Quando si parla di acciaio inossidabile, viene subito alla mente un materiale estremamente freddo, lucente, ma soprattutto privo di colore. Nel caso in cui si volessero far assumere al materiale dei colori superficiali, si possono prendere in considerazone alcune tecnologie come la pitturazione, la smaltatura e l’elettrocolorazione.
Nella scienza chimica, dunque, non è possibile attribuirgli una formula o codice, in quanto non deriva da un minerale. E’ riscontrabile in alcuni pigmenti una somiglianza, come nel blu cemento (step14). In campo meccanico, però, si notano innovazioni e scoperte relative a materiali di colorazioni blu acciaio. La ricerca mossa in questo settore ha messo in luce alcuni brevetti (step17). Il metallo, alla stregua delle scaglie ridescenti che rivestono i pesci (step12), è sfruttato come materiale in campo architettonico, in quanto, con i suoi pregi, è capace di catturare la luce e riflettere le colorazioni del cielo, assumendo così la tonalità di colore presa in esame (step22).
Il settore delle arti è sicuramente molto interessante, in quadri famosi, si riscontra la tonalita blu acciaio interamente o in parte (step18), così come nell’arredamento d’interni (step16). Affascinante però è la storia di un tessuto da tutti conosciuto e caro, il jeans che ha una sfumatura molto simile al blu acciaio ed è anche simbolo di un’epoca che ancora oggi affascina (step20). Per lungo tempo, prima di rappresentare il colore della dinamicità e del tempo libero, il blu ha identificato le tute da lavoro indossate dagli operai (step21). Così come nella moda, anche nel campo grafico ha avuto grande importanza e risonanza, a partire dai manifesti della Barilla, di Erberto Carboni, passando attraverso le etichette che enfatizzano il senso di fresco e sapore glaciale di un marchio di superalcolico, fino ai loghi scintillanti di note aziende automobilistiche (step15, 11, 10). E’ blue steel il mondo del fumetto (step13) e di alcuni personaggi ripresi da pellicole cinematografiche, come Superman (step07). Il colore da il nome ad un film, con chiaro riferimento ad un’arma; la stessa è poi citata in una famosa canzone dei Byrds (step05).
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